sabato 17 marzo 2012

Ujjayi Pranayama

Di solito proponiamo sempre asana o pratiche semplici perchè almeno anche chi legge senza aver mai praticato yoga può sperimentare davanti al pc.
Questa volta invece proponiamo una tecnica un pò più impegnativa ma solo perchè bisogna avere una conoscenza corporea e di sè maggiore rispetto al solito.
I benefici però sono indubbi!

Stiamo parlando della RESPIRAZIONE UJJAYI.
Diciamo subito i vantaggi: facilita la respirazione, cura numerosi disturbi della gola, aiuta nei sintomi asmatici e libera dal catarro.

L'etimologia di questo termine non è certa. Tradizionalmente Ujjayi prânâyâma viene tradotto come «il respiro vittorioso» in quanto per la sua esecuzione è necessario espandere al massimo il torace -atteggiamento tipico di un guerriero.
Una differente interpretazione prevede che il termine derivi dall'unione del prefisso ud, che significa «elevare», e della parola jaya, una tradizionale forma di saluto indiana: il termine quindi può indicare «ciò che si esprime ad alta voce» ed indicherebbe la non silenziosità di questo prânâyâma.

Seduti a gambe incrociate, la tecnica per eseguire Ujjayi consiste nel contrarre i muscoli alla base del collo, vicino all'inserzione delle clavicole, in modo da ostruire parzialmente la glottide - il segmento mediano della laringe che comunica con la regione posteriore del cavo della bocca.
La frizione dell'aria sulle pareti della laringe provoca un suono caratteristico, sordo e continuo, simile al flusso e al riflusso delle onde del mare sulla battigia; il suono deve risultare dolce e regolare, evitare dunque sforzi eccessivi e mantenere il corpo rilassato.
Conservare il controllo della cintura addominale per tutta la durata del prânâyâma; la contrazione dei muscoli addominali non permette al ventre di espandersi, pertanto l'inspirazione sarà principalmente toracica e subclavicolare. Tanto l'inspirazione quanto l'espirazione avvengono attraverso le narici, che rimangono rilassate e passive.

Inspirare lentamente contraendo i muscoli del collo per ostruire la glottide; quando il diaframma incontra la crescente resistenza offerta dalla cintura addominale verranno sollevate e dilatate al massimo prima le costole e infine la parte alta del torace. Al termine dell'inspirazione il torace risulta completamente espanso e non deve risultare possibile l'introduzione di un seppur minimo volume aggiuntivo di aria.
L'ostruzione parziale della glottide durante l'inspirazione causa un aumento della depressione intratoracica che ha come conseguenza un maggiore richiamo sulla circolazione venosa polmonare ed un incremento degli scambi gassosi e pranici; analogamente durante l'espirazione viene accresciuta la pressione intrapolmonare che contribuisce a mantenere l'elasticità dei polmoni.


Personalmente pratico Ujjayi Pranayama tutti i giorni, anche durante la pratica di asana.

domenica 4 marzo 2012

Ai blocchi di partenza per la stagione 2012


Alcuni non si sono fermati nemmeno con il gelo e con la neve... alcuni hanno rallentato... altri hanno deposto le armi aspettando la stagione più calda.

In ogni caso bisogna essere pronti fisicamente per le nostre uscite sia che siano di pesca sia che siano con una bombola in spalla! La subacquea non è uno sport estremo ma mette alla prova il nostro fisico - fosse solo per gli adattamenti fisiologici a cui esso va incontro ogni volta che viene a contatto con l'acqua.

Non serve trasformarsi in Iron Man ma serve mantenere una buona forma fisica anche durante il periodo invernale.

Sicuramente l'attività migliore per chi va in acqua è quella in piscina: si possono alternare sedute di allenamento mirate al miglioramento delle proprie condizioni cardiovascolari con altre sedute studiate per sviluppare al massimo le proprie percezioni nell'elemento acqua. Le combinazioni di lavoro sono numerose.

Non si riesce ad andare in piscina o non ci piace? Possiamo dedicarci alla corsa o alla bicicletta: in questi casi si lavorerà "solo" a livello cardiovascolare.

E' però importante anche il lavoro a secco: è fondamentale un potenziamento leggero della muscolatura. Non serve ingrossare i muscoli ma è importante che acquistino forza resistente: questo è importantissimo soprattutto per i muscoli delle gambe. Ma come tanti apneisti e pescatori sanno, è importante rinforzare anche gli addominali per non avere poi dolori di schiena.

Tutto questo per dire che non possiamo pensare di "improvvisare" il rientro in acqua... è come se decidessimo di fare una maratona dopo essere stati fermi sul divano per dei mesi! Ma questo discorso vale anche per chi le pinne non le ha mai riposte: dobbiamo avere costantemente cura del nostro "motore" se vogliamo che non faccia cilecca... esattamente come facciamo per la nostra attrezzatura!

Allora come vi sentite?!

Naturalmente La Tribù è a vostra disposizione per qualunque chiarimento e anche per studiare delle tabelle di allenamento personalizzate!

sabato 28 gennaio 2012

La respirazione quadratica

E dopo aver parlato della respirazione triangolare, vediamo ora la RESPIRAZIONE QUADRATICA e quali sono i suoi benefici.

Rispetto a quella triangolare, la respirazione quadratica aggiunge 2 fasi di ritenzione del respiro (2 Kumbhaka... se si vuole utilizzare un termine yogico).

ESECUZIONE

Assumere una posizione seduta che permetta di mantenere la colonna bene allineata (se scorrete i post ne troverete uno dedicato alle posizioni sedute per la respirazione).
Iniziare a respirare profondamente dal naso per alcuni minuti per rallentare il ritmo respiratorio.
Quando ci si sente pronti partire inspirando per 2 secondi, trattenere il respiro a polmoni pieni per 2 secondi, espirare per 4 secondi e fare un'apnea a polmoni vuoti per 2 secondi.
Ripetere l'intero ciclo per 10 volte.

Se questo ritmo è confortevole, incrementare di un secondo l'ispirazione e si modifica di conseguenza il restante ciclo: 3, 3, 6, 3.

Incrementare finchè non si arriva ad avere difficoltà nell'esecuzione: a questo punto regredire al "passo" precedente.

Questo tipo di respirazione non può essere utilizzata per recuperare tra un'apnea e l'altra ma risulta molto utile nelle fasi di preparazione a secco prima della sessione di allenamento. Il suo scopo è quello di incrementare la capacità di trattenere il fiato agevolmente.

I BENEFICI DELLA RESPIRAZIONE QUADRATICA

- Bradicardia
- Riduzione della pressione arteriosa
- Induzione del diving reflex
- Induzione della respirazione cellulare
- Stimolazione del sistema nervoso parasimpatico
- Aumento degli scambi gassosi negli alveoli
- Decontrazione muscolare
- Aumento della temperatura corporea
- Sudorazione ed eliminazione delle tossine
- Rilassamento generalizzato

A questo punto non vi resta che provare!

sabato 14 gennaio 2012

La respirazione triangolare


Ognuno di noi ha un proprio ritmo respiratorio che dipende dalle sue caratteristiche fisiche.
Per individuare il proprio ritmo respiratorio basta eseguire la respirazione triangolare che ha anche molti benefici a livello mentale.

Una importante premessa: ricordatevi che i tempi di espirazione devono essere più lunghi di quelli di inspirazione.

ESECUZIONE DELLA RESPIRAZIONE TRIANGOLARE

- Scegliere una posizione comoda mantenendo la colonna ben allineata (scorrendo nei post "vecchi" del blog potete trovare le posizioni yoga per praticare gli esercizi di respirazione).
- Cominciare a respirare profondamente cercando di rallentare il proprio ritmmo respiratorio.
- Quando vi sentite pronti inspirate per 3 secondi e espirate per 6 secondi (cercate di utilizzare solo il naso). Ripetete per 10/15 cicli respiratori.
- Se riuscite ad eseguire l'esercizio senza sforzo potete incrementare di un secondo l'inspirazione e di conseguenza modificate l'espirazione IN= 4 ES = 8.
- Proseguite con l'incremento finchè l'esercizio non diventa difficoltoso e regredite al passo precedente all'"affanno".
 Quello sarà il vostro ritmo respiratorio.

EFFETTI DELLA RESPIRAZIONE TRIANGOLARE

- Bradicardia
- Riduzione della pressione arteriosa
- Decontrazione muscolare
- Rilassamento generalizzato
- Stimolazione del sistema vagale

La pratica di questa respirazione può essere molto utile se utilizzata durante le fasi di recupero tra un'apnea e l'atra, naturalmente dopo aver riacquistato il controllo respiratorio. Chiaramente con la  maschera si dovrà respirare con la bocca ma possiamo rispettare comunque il ritmo respiratorio

lunedì 26 dicembre 2011

Respirare con il naso


Naturalmente quando indossiamo la maschera è impossibile respirare con il naso, quindi ci troviamo a ventilare dalla bocca.
Ma perchè è importante respirare con il naso durante la nostra quotidianità "asciutta"?
Scopriamo insieme il motivo facendo una semplicissima esperienza.

Inspiriamo profondamente ed espiriamo con la bocca completamente e il più lentamente possibile.
Ripetiamo l'esperienza con gli stessi obiettivi ma espirando con il naso.

Se non abbiamo barato facendo delle apnee (non prendiamo in giro noi stessi!) l'espirazione più lenta dovrebbe essere quella eseguita con la bocca. La spiegazione è molto semplice: con le labbra riusciamo a regolare la quantità di aria che esce dalla bocca. Quindi la lentezza espiratoria dipende dalla aumento di pressione che si crea a livello della bocca.

Quando espiriamo con il naso e riusciamo ad avere un buon controllo del flusso di aria dalle narici allora vuol dire che tutto il "lavoro" è a carico del diaframma.

Quindi respirare lentamente e silenziosamente solo dal naso significa avere già di base un buon controllo diaframmatico, fondamentale per tutte le pratiche respiratorie.

E' per questo motivo che la maggior parte degli esercizi di respirazione prevedono l'utilizzo del naso.

Nei prossimi post torneremo a parlare di respirazione e di alcune pratiche molto utili per l'apneista ma soprattutto per riappropriarsi del proprio ritmo respiratorio

giovedì 24 novembre 2011

Hasta Utthanasana


Ecco una nuova proposta per migliorare la propria capacità respiratoria: HASTA UTTHANASANA - posizione delle mani che si sollevano.

In piedi a gambe unite e braccia lungo i fianchi. Il peso del corpo deve essere ben equilibrato si entrambi i piedi.
Incrociare le mani avanti; inspirando sollevare le braccia in alto tenendo le mani incrociate. Sincronizzare il movimento con il respiro.
Contemporaneamente inclinare la testa leggermente indietro e guardare in alto verso le mani.
Espirando abbassare le braccia fuori a formare una linea retta all'altezza delle braccia.
Inspirare e fare il movimento inverso incrociando le braccia in alto.
Espirando abbassare le braccia avanti fino a tornare nella posizione di partenza.


Il respiro profondo e sincronizzato con il movimento migliora la capacità respiratoria. I benefici di quest'asana sono anche quelli di migliorare la circolazione sanguigna, e raddrizzare le spalle curve eliminando la rigidità della parte superiore del dorso e delle spalle.

domenica 30 ottobre 2011

Il cobra sollevato - Utthita Bhujangasana


Il cobra sollevato, in sanscrito Utthita Bhujangasana, attiva la circolazione linfatica e tonifica tantissimo i muscoli interscapolari, quindi va ad intervenire positivamente sulla postura (se la colonna è sana ne beneficia la nostra salute e il nostro stare in acqua... l'abbiamo detto già tante volte!)

Ci si sdraia proni davanti ad un muro con la testa molto vicina alla parete. Mantenendo la frontea sul pavimento si portano le mani sul muro sopra la testa più in alto che si può (deve esserci sempre sensazione di benessere). I pollici sono vicini.
Mantenendo le mani in questa posizione, inspirando sollevare la testa e si espira riportandola sul pavimento.
Si tratta di un esercizio un pò faticoso ma utilissimo per allungare la muscolatura paravertebrale.