mercoledì 22 ottobre 2008

Gli errori della pinneggiata...prima parte

Questo post è dedicato agli errori più comuni della pinneggiata.
Per semplificare le cose ho pensato di dividere gli errori in funzione delle cause che li determinano, quindi parleremo di:
  • Errori dovuti alla non corretta azione degli arti inferiori;
  • errori dovuti alla posizione del corpo;
  • errori dovuti all'inefficienza delle pinne.
Iniziamo a parlare del primo gruppo di errori: verrà descritta la dinamica per poter indicare le cause e gli effetti e per poter suggerire le correzioni da adottare.

FALCATA TROPPO AMPIA
In andata l'arto è troppo flesso, di conseguenza nel ritorno sarà iperesteso.
Questo errore è dovuto ad un'interpretazione scorretta dell'avanzamento lento e calmo. L'azione è troppo controllata ed evidenzia lo sforzo mentale dell'atleta che deve dominare l'azione.
L'effetto più evidente che gli arti inferiori offrono maggiore resistenza; l'avanzamento è discontinuo e si alternano movimenti veloci a movimenti lenti.
Per correggere questo errore cercare una pinneggiata più veloce e sperimentare andature in diverse posizioni per controllare l'azione delle gambe (sul fianco destro e sinistro, supini...)

FLESSIONE DELLA COSCIA IN AVANTI
Durante l'andata il ginocchio è richiamato in avanti con una flessione della coscia, quindi la pinna non spinge acqua.
Le cause di questo errore sono dovute al poco allenamento e al tono muscolare insufficiente dei flessori della coscia (quadricipi), ma può essere dovuto anche a pinne troppo dure o lunghe.
L'effetto di questa pinneggiata è che la coscia frena l'avanzamento.
Per correggere questo errore si consiglia di pinneggiare in verticale prima senza zavorra e poi con zavorra.
A secco è consigliato un pò di potenziamento della muscolatura della gamba.

FLESSIONE DELLA GAMBA SULLA COSCIA
Durante la fase di ritorno l'atleta flette la gamba sulla coscia.
Anche per questo errore la causa sta nello scarso allenamento e alle pinne inadatte, ma in questo caso ad essere poco sviluppati sono i muscoli estensori della coscia (bicipite femorale).
L'effetto che si osserva è una pinneggiata poco efficace e quindi la propulsione è scarsa. Tutto ciò è amplificato dalla resistenza della coscia sull'acqua che smorza la spinta.
Per correggere questo errore si consigliano gli stessi esercizi per la flessione della coscia in avanti.

PIEDE A MARTELLO
Il piede è in completa flessione.
Di solito questo errore è associato alla flessione della gamba sulla coscia ed è causato dalla poca forza muscolare nella gamba, da forti tensioni a livello dei muscoli tibiali anteriori o da problemi articolari alla caviglia.
L'effetto di questo errore è la totale inefficacia della propulsione nella fase di ritorno.
Anche per correggere questo errore, un esercizio utile è la pinneggiata verticale, ma è consigliato anche pinneggiare sul dorso.
A secco sono necessari degli esercizi per mobilizzare l'articolazione della caviglia e tanto stretching per allentare le tensioni muscolari.

MOVIMENTO TROPPO STRETTO E VELOCE
La frequenza è troppo elevata e comporta un dispendio inutile di energia.
Le cause vanno ricercate nella tensione emotiva.
Tutto ciò comporta un consumo elevato di ossigeno e una scarsa capacità ad integrarsi con l'ambiente.
L'esercizio più facile ed immediato per correggere questo errore è controllare la frequenza contando.
E' poi necessario prepararsi bene all'immersione a livello mentale e provare a visualizzare la pinneggiata corretta; quindi effettuare un pò di rilassamento prima dell'entrata in acqua.

Gli errori appena descritti sono abbastanza comuni e può capitare che non ce ne sia solo uno a caratterizzare l'azione della pinneggiata...
Il consiglio che mi sento di dare a tutti è di fare un'attenta analisi della propria pinneggiata per migliorare l'efficacia dell'azione, per stare ancora di più a proprio agio in acqua e per impostare un programma di allenamento a secco personalizzato. Infatti secondo me la corretta e completa preparazione atletica di un subacqueo deve prevedere anche delle sedute di potenziamento muscolare e di "lavoro aerobico" (bici, corsa..) per i quali è necessaria la valutazione del tono muscolare complessivo dell'atleta.
Ultimo consiglio è di non fare un'autovalutazione della pinneggiata ma farsi osservare dal vostro istruttore e anche dai vostri compagni (il confronto è sempre costruttivo e un momento di crescita per tutti) e soprattutto fare una valutazione periodica per vedere i progressi e l'efficacia dell'allenamento che si sta seguendo (in fin dei conti magari vi state facendo un mazzo così per migliorarvi ed è giusto e meritato festeggiare e onorare i traguardi raggiunti!!)

Prossimamente la seconda parte sugli errori della pinneggiata...per ora...passo e chiudo!!
I disegni sono tratti da "Corso di Apnea" di Pelizzari-Tovaglieri

3 commenti:

Lidia_geco ha detto...

Ma sai che mi sa che li faccio tutti sti errori......povero gechino maldestro! e aspetto la seconda parte per vedere se ne combino altri!
Bacio

gavriol ha detto...

Ho paura che errori ne facciamo tutti possiamo migliorare con l'allenamento e con l'aiuto di qualcuno che ci vede e ci fa notare i nostri errori.
Infatti gli agonisti si fanno riprendere per poter rivedere il movimento e migliorarlo

Mauro ha detto...

Da istruttore di apnea non posso che apprezzare ogni contributo per far capire come muoversi correttamente. Purtroppo sono errori molto comuni e, specialmente il "calcio nell'acqua" se diventa un movimento acquisito e abituale, molto difficile da estirpare!