giovedì 25 giugno 2009

Il Forame Ovale Pervio


Il rischio di Malattia Da Decompressione (MDD) nei subacquei sportivi è basso – la subacquea va quindi considerata uno sport sicuro. Tuttavia, la fase di decompressione partendo da qualsiasi profondità espone il subacqueo ad una determinata percentuale di rischio. Ogni anno centinaia di subacquei vengono colpiti da MDD, ed almeno la metà di questi sub non ha commesso alcun errore evidente, essendosi immerso entro i limiti dei profili previsti dalle recenti tabelle o dai computer.
Da almeno quindici anni circa è stato ipotizzato che la presenza del Forame Ovale Pervio potrebbe essere implicato in questi casi di MDD altrimenti inesplicabili . Il Forame Ovale Pervio non è una malattia, ma soltanto il persistere di una caratteristica anatomica del cuore di prima della nascita. Prima di nascere, infatti, i polmoni non hanno alcuna funzione nell'ossigenazione del sangue (poiché il feto è immerso nell’acqua della placenta) e quindi l'ossigeno viene fornito attraverso i vasi sanguigni del cordone ombelicale. Questi vasi sanguigni, che fanno parte del sistema circolatorio del sangue venoso, conducono il sangue ossigenato all'atrio destro del cuore. Il percorso "normale" del flusso di sangue viene così by-passato attraverso un’apertura a valvola che mette in comunicazione l’atrio destro con il sinistro, così che oltre il 90% del sangue ossigenato passa direttamente, attraverso questa apertura, al lato sinistro del sistema circolatorio (cioè a quello arterioso).
Solo il 10% circa del sangue passa attraverso i polmoni. Alla nascita, appena il bambino fa il suo primo respiro, i polmoni immediatamente si espandono ed aspirano l'aria. Come risultato, di conseguenza, aspirano il sangue dalla parte destra del cuore, così che la pressione presente nell’atrio destro si riduce improvvisamente, inducendo la chiusura della valvola presente tra l’atrio destro e quello sinistro. Questa apertura, nei giorni o nelle settimane successive alla nascita, si chiuderà progressivamente in maniera permanente.

In circa il 30% del totale delle persone, però, rimane una piccola apertura di larghezza variabile tra i 2 ed i 5 millimetri. Mentre ciò non determina assolutamente nessuna conseguenze nella vita normale, questa apertura potrebbe però consentire alle bolle di azoto di passare dalla parte destra alla parte sinistra del cuore, provocando sintomi di MDD . In questo modo, la Pervietà del Forame Ovale (PFO) può essere considerato un fattore di rischio per quelle MDD “inaspettate” e quindi altrimenti inspiegabili.


Tutti i subacquei dovrebbero sottoporsi allo screening per verificare la presenza del PFO?
Una risposta affermativa potrebbe avere senso ma, come sempre, non è così semplice come si potrebbe pensare. Se circa il 30% dei subacquei ha un PFO, perchè non si presentano sintomi di MDD nel 30% dei subacquei? Il motivo di ciò è duplice: in primo luogo, l’MDD è provocata dalle bolle di azoto, non dal PFO in sè. Se nei subacquei non si producono le bolle di azoto dopo l’immersione, non si potranno verificare sintomi di MDD conseguenti al PFO. In secondo luogo, ci potrebbero essere delle bolle di azoto che attraversano il PFO ma che non producono MDD, perché in qualche modo scompaiono disperdendosi nel flusso della circolazione arteriosa. Il rischio complessivo di MDD nei subacquei sportivi è stato stimato dal DAN Europe in circa 1 caso di MDD ogni 42.000 immersioni quando l’immersione è condotta a profondità non superiori ai 30 m. e di 1 caso ogni 7.000 immersioni se si superano i 30 m. di profondità. La maggior parte dei subacquei non soffrirà mai di MDD in tutta la propria “carriera” subacquea!
Da studi precedenti, sembra che il rischio di sviluppare sintomi di MDD in coloro che si immergono avendo il PFO è da 2 a 5 volte maggiore rispetto a chi non ha il PFO. Queste stime derivano da studi cosiddetti "retrospettivi", ciò significa che alcuni subacquei che hanno sofferto di sintomi di MDD sono stati esaminati e successivamente comparati con la popolazione "standard" di subacquei.
Anche se questi dati risultano molto interessanti, tuttavia però questa non è la dimostrazione scientifica che il rischio di MDD sia realmente da 2 a 5 volte maggiore. In realtà il rischio potrebbe essere maggiore, ma anche minore!

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