Il Pranayama può essere praticato in diverse posizioni: supina, eretta, seduta.
La posizione supina offre numerosi vantaggi, il più importante dei quali è la possibilità di rilassare completamente il corpo. Uno degli svantaggi è quello di non consentire una respirazione veramente completa a causa della pressione della schiena sul pavimento, della limitata mobilità del diaframma e della tendenza ad addormentarsi. Questa posizione si usa soprattutto per rilassarsi prima degli esercizi di Pranayama e al termine della pratica.
La posizione eretta ha numerosi vantaggi: il contatto con la terra e l'atteggiamento mentale lucido e vigile. Lo svantaggio è che, visto che la respirazione yoga si pratica ad occhi chiusi, c'è la possibilità di perdere l'equilibrio. Inoltre stare in piedi fermi per lunghi periodi provoca stanchezza e ristagno venoso.
La postura seduta, su una sedia ma preferibilmente a terra a gambe incrociate è la migliore per praticare Pranayama e la respirazione yoga. Perchè la posizione sia corretta, le ginocchia devono essere basse rispetto all'ombelico e l'angolo busto-cosce dovrebbe essere almeno di 90° , meglio se un poco di più, per consentire agli organi addominali di essere liberi e alle vertbre lombari di mantenersi ben allineate senza sforzo.
Stando seduti a gambe incrociate si ha un equilibrio stabile e sicuro e al contempo si è lucidi e vigili. La gabbia toracica ha la possibilità di massimo movimento sia in espansione sia durante l'espiro.
Nel prossimo post vedremo quali sono le posizioni sedute: alcune sono di esecuzione estremamente facile, altre richiedono un pò di preparazione fisica e predisposizione.
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