giovedì 26 agosto 2010

Ferite marine e pronto soccorso


Ecco come comportarsi in caso di un "incontro troppo ravvicinato" con alcuni animali marini comuni in Mediterraneo.

Ricci di mare: in Mediterraneo non ci sono ricci velenosi e la maggior parte di essi ha spine lunghe ed appuntite molto fragili che si rompono quando vengono a contatto con il subacqueo. Ci si imbatte nel riccio soprattutto quando si ha un assetto negativo.
A causa della fragilità della spina calcarea, è quasi impossibile estrarla dalla ferita con le pinzette. Pulire la ferita e sterilizzare la zona impregnandola con aceto oppure succo di limone per 5 minuti alla mattina e alla sera (o anche più frequentemente) per dissolvere la sostanza calcarea rimasta nella ferita. Una volta che la ferita si chiude assicurarsi che non ci siano segni di infezione. Se la zona dovesse diventare rossa sottoporsi a controllo medico.

Meduse, scorfano, tracina: anche se abbiamo a che fare con 2 pesci e un organismo appartenente ai cnidari...quindi animali agli antipodi...tutti e 3 sono accomunati dall'avere veleni che sono termolabili.
Quindi applicare sulla ferita acqua calda, oppure sabbia o un sasso caldi. L'importante è non sfregare per evitare di spalmare la sostanza urticante. Il calore dovrebbe portare un quasi istantaneo sollievo al dolore

sabato 14 agosto 2010

Il respiro che unisce


Molto spesso ci siamo trovati a parlare del respiro sotto la tenda dello sciamano...lo abbiamo fatto da un punto di vista fisiologico, biomeccanico, proponendo esercizi per migliorare la nostra respirazione, proponendo serate di Pranayama e "raccontandole".

Stasera è venuto spontaneo e immediato il titolo di questo post mentre stavo ripensando all'ultima serata di Pranayama che abbiamo organizzato giovedì. Tutte le serate di Pranayama sono particolari ed uniche (anche perchè non facciamo mai le stesse cose) ma questa lo è stata in modo speciale!

Questa volta niente portatile...niente foto...solo noi e la "stanza magica" con il suo profumo e la sua energia!
E' venuto tutto da sè...il rilassamento, la condivisione delle sensazioni che sono arrivate e gli esercizi per poi concludere ancora con il rilassamento per ritornare gradualmente al mondo dopo aver fatto grazie al respiro il viaggio più difficile: quello all'interno di noi stessi!

E magica è stata la condivisione di questi momenti: la magia (a cui ancora non riesco a dare una spiegazione nonostante sia un pò di tempo che pratico yoga...ma che alla fine non mi interessa nemmeno di decifrare...) è che persone che non si sono mai nè viste nè conosciute si siano trovate a parlare delle loro sensazioni senza imbarazzo come se si conoscessero da una vita e poi si siano ritrovate sedute al tavolo di una pizzeria condividendo la cena ridendo, scherzando e raccontando aneddoti delle loro vite.

Questa è una delle tante magie che può fare il respiro!