lunedì 25 maggio 2009

Il riflesso d'immersione


Sin dallo stadio di embrione, passando al feto nel liquido amniotico per arrivare alla nascita, l'uomo ha una predisposizione all'apnea.
Il riflesso d'immersione, tipico dei mammiferi marini, è presente anche nell'uomo e infatti il neonato conserva nei primi mesi di vita il riflesso involontario della chiusura della'epiglottide che gli permette, se immerso in ambiente acquatico, di non bere, di rimanere in apnea e di "nuotare" con gesti coordinati ed efficaci.
Quindi il riflesso d'immersione è una caratteristica dell'uomo e di conseguenza dell'apneista che dovrà allenarlo e svilupparlo.

Dal momento in cui ci immergiamo il riflesso di immersione scatena delle modificazioni fisiologiche: bradicardia con riduzione dei battiti di circa il 10/20% (tipica dei mammiferi marini; pensate che le foche diminuiscono i loro battiti a 6/8 il minuto), vasocostrizione periferica con la ridistribuzione del sangue agli organi nobili (cuore, cervello e polmoni ) permette all'apneista di ridurre automaticamente il consumo di ossigeno, si verifica anche una decontrazione della muscolatura, si ha inoltre la splenocontrazione con l'immissione di globuli rossi e conseguente aumento dell'emoglobina nel sangue (maggior ossigeno trasportato e ritardo del punto di rottura dell'apnea).
Purtroppo il nostro Diving reflex è imperfetto perchè provoca un aumento della pressione arteriosa e la possibilità di comparsa di a ritmie cardiache,cosa che non accade nei mammiferi marini.

Insomma siamo in tutto e per tutto simili ai mammiferi marini....loro però sono più fortunati... anche perchè vivono nel Sesto Continente..noi siamo solo ospiti...purtroppo!

domenica 17 maggio 2009

I benefici dell'ossigeno nelle emergenze subacquee


Si sente sempre parlare dell'ossigeno e dei suoi benefici nelle emergenze subacquee...ma quali sono questi benefici e perchè imparare le procedure di somministrazione di questo gas?
Vediamo di rispondere a queste domande!

In qualunque momento si sospettasse un incidente subacqueo causato dalla pressione o un caso di pre-annegamento, dovrebbe essere somministrato ossigeno al 100% subito dopo una valutazione primaria.
L'impiego di ossigeno di emergenza fornisce una buona possibilità di completa risoluzione dei sintomi anche prima del trattamento di ricompressione e ci sono anche migliori possibilità di completa risoluzione dei sintomi dopo la camera iperbarica.

Ma come fa l'ossigeno a migliorare le condizioni del subacqueo infortunato?

In caso di M.D.D. si formano bolle di azoto nell'organismo; se un subacqueo respira ossigeno al 100% l'azoto non sarà presente nella miscela repsiratoria. Quindi l'ossigeno inspirato crea un gradiente di pressione di ossigeno tra polmoni, flusso sanguigno e tessuti che permette una maggiore eliminazione di azoto dai tessuti.

In tutti i casi di M.D.D. ed E.G.A. (embolia gassosa arteriosa) bisogna fornire ossigeno il più presto possibile perchè si possono verificare danni permanenti perchè ci sono problemi di trasporto di ossigeno nella zona colpita.
Se si respira ossigeno ad alte pressioni parziali ci possono essere anche benefici secondari positivi: si è osservata una riduzione dell'edema (gonfiore) prodotto dal blocco di piccoli vasi sanguigni; questo è importante soprattutto nel sistema nervoso dove l'edema e l'ipossia possono provocare perdite funzionali.
La somministrazione di ossigeno riduce anche la coagulazione del sangue: questo aspetto è fondamentale perchè man mano che le bolle di azoto si formano nel circolo sanguigno, il sangue si addensa e si attiva l'aggregazione piastrinica. Se il subacqueo è disidratato gli effetti dell'addensamento possono essere peggiori. Con la somministrazione di ossigeno si riducono le dimensioni delle bolle e di conseguenza la coagulazione.

Spero di essere stata abbastanza chiara...per qualunque dubbio e/o domanda siamo a vostra completa disposizione...come sempre!

sabato 9 maggio 2009

La magia del respiro

Sarà che il seminario sulla "magia del respiro" è stato incentrato sul Pranayama ....ma questo pomeriggio è proprio volato in un soffio!!

Le stanze della Fortezza della Brunella si sono profumate di incensi per rendere l'atmosfera ancora più suggestiva di quello che già è!



Siamo passati da scorci di natura del giardino pensile (potete ammirare l'esplosione di colori nelle foto sopra) alla scoperta di noi stessi attraverso un viaggio che è partito da un'esperienza di rilassamento meditativo, passando alle tecniche di purificazione dei canali nasali, per arrivare alle tecniche di Pranayama, utilissime non solo per i subacquei ma per tutte le persone che vogliono riscoprirsi e respirare meglio!

Un'esperienza molto intensa ed interessante, soprattutto perchè chi ha partecipato ha avuto la possibilità di imparare alcune pratiche che potrà rifare in qualunque momento e che sicuramente apporteranno dei benefici sia nella respirazione che nel benessere generale!

Per concludere una frase ad effetto:

Il PRANAYAMA non è una lotta contro se stessi e contro i propri limiti ma un viaggio per comprendere i propri limiti e con il tempo e la pratica spostarli sempre PIU'......


mercoledì 6 maggio 2009

Ginnastica tubarica....terza e ultima parte

Con questo post concludiamo il nostro percorso sulla ginnastica tubarica e affrontiamo gli esercizi di autoinsufflazione che servono per allenare la tuba di Eustachio.
Gli esercizi di autoinsufflazione sono manovre di compensazione eseguite a secco.
Queste manovre (sia in fase di allenamento che in immersione) non vanno mai eseguite in caso di infiammazione all'orecchio e di forte raffreddore per evitare che agenti patogeni risalgano la tuba e che lo spostamento d'aria e liquido nell'orecchio medio possa causare dolore o danneggiare le strutture. Nei casi sopraelencati sono utili gli esercizi muscolari perchè mantengono in movimento la tuba, favoriscono l'aerazione e la pulizia dell'orecchio infiammato.

Manovra di Valsalva

- eseguire un'ispirazione orale abbastanza profonda;
- chiudere la bocca e tappare il naso con due dita;
- soffiare forte l'aria dal naso chiuso senza gonfiare le guance nè aprire la bocca
- mantenere questa condizione 3-4 secondi
- liberare il naso lasciando uscire l'aria.

Manovra di Mysuria

- eseguire un'ispirazione orale abbastanza profonda;
- gonfiare le guance con l'aria inspirata e chiudere il naso con 2 dita di una mano;
- usare la seconda mano appoggiando il pollice su 1 guancia, il palmo sulla bocca e le altre dita sull'altra guancia;
- appoggiare la base della lingua contro il palato e spingerla leggermente indietro;
- sgonfiare le guance con una leggera pressione delle dita senza far uscire l'aria di bocca e deglutire abbassando la testa.

Manovra di Marcante-Odaglia

E' la manovra che richiede più coordinazione.
- immettere aria nel cavo orale tramite azione di pompaggio della base della lingua;
- mantenere contemporaneamente il naso chiuso e la glottide serrata
- durante l'esecuzione il velo palatino deve essere ripetutamente contratto


venerdì 1 maggio 2009

La magia del respiro - 9 maggio - Fortezza della Brunella


"La magia del respiro"

Questo è il titolo che lo sciamano ha scelto per un seminario aperto a tutti - apneisti, bombolari, subacquei, non subacquei - per parlare di rilassamento, respirazione e pranayama.

Partendo da un'introduzione teorica sullo Yoga ed il Pranayama, passando attraverso la pratica (perchè la cosa migliore è sperimentare su se stessi) per arrivare ad acquisire o implementare la conoscenza di sè e del proprio respiro.


Quindi vi aspettiamo tutti SABATO 9 MAGGIO alle ore 15.30 presso la FORTEZZA della BRUNELLA ad AULLA!!

Per informazioni: ILARIA 3385280545 e ALESSANDRO 3286632906

Possiamo stare giorni senza mangiare e bere ma pochi attimi senza respirare...

Vi aspettiamo!!